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La fidanzata psicopatica

18 Ott

Cari ragazzi, uomini, signori,
0ggi mentre servivate la cena alla ragazza del tavolo 5, mentre chiedevate delucidazioni alla professoressa di spagnolo, mentre in metro vi sedevate di fianco ad una donna con il cagnolino in borsa, quando avete salutato la vicina di casa; non potevate certo immaginare di entrare in contatto con una categoria di donna temuta in ogni angolo dell’universo.

La fidanzata psicopatica.

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Si mimetizza tra il resto della popolazione femminile, un occhio maschile mai riuscirebbe ad individuarla. Ma al contrario lei guarda TUTTI.
Se è single è perennemente a caccia; perché la fidanzata psicopatica per essere tale e sentirsi realizzata ha tassativamente bisogno di un compagno su cui addossare le sue paranoie e psicosi.
Qualora avesse già un partner la sua attenzione sarà rivolta ad ogni cosa possegga/ assomigli/ ricordi vagamente una vagina. Quindi dalla sedicenne alla novantenne, al cartellone pubblicitario, alla cagnolina della signora in metro, al pesciolino rosso che sfortunatamente si chiama Lilly, ai poster di Pamela Prati, ai fumetti di Wonder Woman e persino i buchi delle serrature saranno fulminati dal suo sguardo omicida.

Una fidanzata psicopatica è la cosa peggiore che vi possa capitare ancor prima della peste bubbonica.

Ogni qual volta chiede di parlare il povero martire-fidanzato preferirebbe convertirsi all’Islam arrivare a nuoto in Siria e arruolarsi in prima linea tra i taglia gole dell’ISIS.
Quando gli prende il telefono per controllare messaggi, chiamate, mail, facebook, whatsapp, viber, twitter, instagram, spype, telegram, badoo, line, wechat, il fidanzato prega tutte le divinità dell’Olimpo affinché l’unica donna con cui può ancora permettersi di parlare non si sia spinta troppo oltre nel linguaggio con un “Niccolò quando torni a casa? Ti voglio bene mamma”. Lui è consapevole che quel “ti voglio bene” potrebbe innervosirla, perché lei è stata attenta nelle ore di greco e sa benissimo chi era Edipo.
La fidanzata psicopatica sa che anche se il sui Lui guarda a terra mentre cammina per strada, lo fa solo per vedere attraverso le pozzanghere il riflesso del culo di quella ragazza che si sta provando il cappottino al terzo piano nel negozio all’angolo opposto della strada.
In ogni caso quando tu sciagurato inizi una relazione con una fidanzata psicopatica ti devi scordare le normali attività che facevi prima di conoscerla. La discoteca, quel covo di infoiate, non la devi neanche nominare; le flessioni le puoi benissimo fare nel suo giardino sotto il suo sguardo vigile, non ti servirà più iscriverti in palestra; le uscite con le amich… no scusa tu non avrai più nessun rapporto con l’altro sesso al di fuori delle tua amata; a dirla tutta nemmeno con gli amici puoi uscire perché lei sa che in realtà sotto sotto o sono gay e ci stanno provando o sono donne travestite che ci stanno provando.
Ma d’altronde tu la ami per questo: perché vuole le tue attenzioni anche quando sei in bagno a fare la cacca, perché non si vergogna a chiederti regali o uscite in ristoranti lussuosi; perché dopo 12 ore di lavoro ha la forza di convincerti ad accompagnarla a fare jogging con il cane.

Della fidanzata psicopatica ti innamori follemente, poi o stai con lei per sempre oppure muori.

Ciaone
S.

P.S. Le fidanzate psyco esistono e hanno anche la loro pagina facebook.

The end, no safety or surprise.

3 Set

Come si fa a capire se una scelta è giusta o sbagliata? Non parlo in termini assoluti, intendo sbagliata/giusta per se stessi. 
Una persona dovrebbe ponderare la sue scelte, facendo una lista dei pro e dei contro, come quando scegli o iPhone o Samsung.

A me sembrava tutto così semplice. 

Ma alcune scelte non sono così chiare, non hanno ne pregi ne difetti, non riesci a soppesarle. 

Un giorno ti svegli ti guardi allo specchio, e sai benissimo come si svolgerà la tua giornata e quella dopo, e quella dopo ancora. Sai quali errori farai, sai chi ti aiuterà a rialzarti, sai che pizza ordinerai il mercoledì, sai che strade percorrerai in auto, di cosa parlerai, sai cosa puoi permetterti di fare e cosa no. 

Sapevo tutte queste cose, ma non mi ero mai posta la domanda: perché? Perché le faccio? 

E quando cominci a cercare il motivo non puoi più smettere. Le domande si susseguono che tu conosca o meno le risposte, si accumulano in testa. Sono li il giorno, la notte e non se ne vanno mai. Diventano la tua ossessione, da farti diventare matto. 

Sto cercando le risposte, le cerco disperatamente al di là dei pro e dei contro, del giusto e del sbaglio; ma è la cosa più dura che abbia mai fatto. 

Ho abbandonato la mia casa, la mia famiglia, la persona che ho amato, una parte di Sara. 

Per cercare di capire se in me c’è dell’altro oppure no. 
Forse un giorno mi pentirò amaramente di ciò che ho fatto… O forse no. 
Saluti

S. 

La fontana delle meraviglie 

3 Ago

Sabato a Trieste pioveva di brutto.Ma io una camminata la volevo fare comunque. Con il mio ombrello esco dalla birreria e vado a zonzo per le vide sperdute della parte vecchia della città. Quando lascio via cavana per imboccare via dei santi martiri (credo si chiami così) la pioggia aveva smesso di scendere lasciando delle pozzanghere ai lati del marciapiede malmesso. Alla mia destra, con mio immenso stupore vedo una fontana murata che raccoglieva nel suo catino non acqua bensì sacchi e ceste stracolme di libri. 

Sopra un cartello diceva: “liberamente Libro. Bookcrossing” 
Per chi non sapesse cos’è il bookcrossing (io l’ho scoperto sabato): è un’iniziativa di distribuzione gratuita di libri. L’idea di base è di rilasciare libri nell’ambiente naturale compreso quello urbano, o “into the wild”, ovvero dovunque si preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri, che eventualmente possano commentarli e altrettanto eventualmente farli proseguire nel loro viaggio. (Tratto da Wikipedia)
Quest’idea fantastica mi ha commosso! 

Io sabato notte ho preso un libro dal titolo “l’isola dimenticata” di Enzo Jemma. 

Era la prima volta che prendevo un libro usato, infatti, il suo odore mi era del tutto nuovo. Le pagine sono ingiallite ruvide e un po’ rovinate, ma quando l’ho visto con la sua copertina tutta gialla, nascosto sotto altri volumi, ho subito capito che voleva venire via con me, per una nuova avventura. 

Oggi o domani tornerò alla fontana a lasciare alcuni dei miei amati tesori, in attesa che qualcuno li adotti, li apprezzi e li custodisca come ho fatto io. 

Invito poi tutti i residenti di Trieste, o chiunque si trovi qui di passaggio, a fare altrettanto. Così da contribuire alla creazione di una rete invisibile, che nel nome della letteratura, ci unisca. 

   
 
S.

1.30

17 Lug

AMICA LAURA: – guardate ragazze lì si può fare l’alcol test, facciamolo.-

Noi dentro al furgoncino del SERT.

Inizio io.

Domande del RAGAZZO SERT:

– quando hai bevuto l’ultimo bicchiere?-

-direi 45 minuti fa..-

-come ti senti ora? Sobria, allegra, un altro bicchiere e parto, ubriaca.-

-direi quasi sobria..-

-quante volte al mese ti ubriachi?-

Risata generale tra amiche alcoliste.

– se dovessi fare una media 2/3 volte al mese.-

-se bevi guidi, prendi il taxi o altri mezzi?-

– solitamente prendo altri mezzi o torno a piedi.-

– bene ora soffia forte dentro la cannuccia e dimmi secondo te quanto può essere il risultato.-

Soffio, soffio.

-mah…. Io mi sento bene direi che sono di poco fuori dal limite (0.5) quindi un 0,6/0.7-
AMICA CIKY: – guardo io… Cazzo Sara ci sei andata vicina…-

Guardo: 1,30… 

Comunque io mi sentivo sobria. 

  
P.S.

  

Ink Me

19 Giu

“Un uomo senza tatuaggi è invisibile agli Dei”. Così dice un antico proverbio della tribù dei Dayak. Non so se Dio riesca a vedermi ora, ma di sicuro io sì, e devo dire che mi piace assai ciò che vedo. 

I tatuaggi sono come una cicatrice staranno su di te per sempre a ricordarti attimi di vita sensazioni, e anche grandi stupidaggini compiute da adolescenti.
Voi che ne pensate di questa forma d’arte? 

Siete marchiati?

  

   

 

S.   

Hallo Berlin!

31 Mag

Siccome da qualche parte devo pur cominciare iniziamo da dove vi ho lasciati da quest’autunno più o meno…

Ecco quando ho chiuso la serranda del blog tipo il giorno dopo ero in aereo direzione Berlino.

E quando alle undici di sera sono atterrata diciamo pure che ci sono un po’ rimasta di merda, si insomma, mi sono detta “tutto qui la grandiosa efficiente cittadina della Merckel? Davvero noi invidiamo tutti questi palazzi a scatoletta quadrati, strade dritte, marciapiedi più lisci del mio culetto..?”

Poi dopo 5 giorni ho ripreso l’aereo e mi sono detta che ero stata stupida e che si invidio i berlinesi. Perché dietro gli edifici scatoletta ci sono bunker trasformati in bar, sotterranei e case diroccate o piscine vuote che diventano discoteche, piccoli ristorantini con divani e poltrone al posto delle sedie, chiese immense che ti lasciano con la pelle d’oca per 10 minuti, mercatini che vedono le migliori salsicce del mondo, graffiti che sarebbero da incorniciare; e ci sono i castelli fiabeschi, i parchi che ti fanno sentire nel bel mezzo della foresta Nera, e la birra.

E i berlinesi.. i berlinesi!! Che io tanto me li immaginavo con taglio a spazzola, la mascella larga, gli occhi piccoli e cattivi che ti urlano parole lunghe incomprensibili e cattive non appena provi a chiedere informazioni. In realtà sono personcine proprio carine che ti fanno sentire a casa, che fanno di tutto per aiutarti a trovare il fotutto Berlier Dom, che ti sorridono sempre.

Quindi voi ci dovete andare a Berlino e se ci siete già stati allora ritornateci, se volete unirvi io in autunno un salto lo faccio giusto per vedere se la torre della televisione sta ancora lì.

Der Berliner Dom

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das Brandenburger Tor

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der Tiergarten

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Nel Tiergarten con vista sulla Siegessäule

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Sulla Siegessäule

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Castello di Charlottenburg

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der Bundestag

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Die Mauer

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Gedächtniskirche

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Birre

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Altre birre messe in fresca così, perché nel nostro hotel non c’era il frighetto.

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La salsiccia più buona del mondo

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Queste non sono tipiche però erano buone.

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Salon Zur Wilden Renate

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SonyCenter

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Tresor

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Disperse nel sobborghi di Berlino.

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E voi dove siete stati di bello in questi mesi?

S.

Cose di Sara

30 Mag

-Berlino.

– Runtasti e colour run.

-Ultimo anno triestino. (tante lauree ma non la mia.)

-Io che divento più vecchia.

-Io che divento zietta.

-Stria che torna da Pechino, per ripartire dopo un mese.

-Allarme bomba e artificieri.

-La mia amicizia con il senatore Razzi.

-Lubiana.

-La sfida culinaria.

-Osmiza, tombolate, e 5 litri di banco.

-Un tatuaggio al giorno leva il medico di torno.

-Una casetta in Canadà.

Un super riassunto di quello che vi siete persi… Sicuro che manca qualcosa, ma non so cosa.

Intanto ciao Bloggers mi siete mancati. 

 

“oggi va così”

S.

Chi non muore si rivede

10 Dic

È da mesi che non scrivo nel blog.
Ma ora non riesco a scrivere qui.
Sto portando avanti un’altro progetto, che assorbe tutte le poche energie che ho. Un progetto che è un po’ come il mio bambino ha bisogno di me, mi sfinisce e mi esaspera, ma spero davvero di riuscire a farcela e mostrarvi orgogliosa il risultato finito.
Si mi dispiace immensamente non confrontarmi più con voi cari compagni bloggers e non leggere più i vostri post. Anzi mi vengono anche un po’ ad essere sparita così nel nulla.
Il mio non è certo un addio al mondo di wordpress, ritornerò con rinnovate energie e avrò tante cose da dirvi!
Vi ringrazio davvero TUTTI, ogni blog che seguo è speciale a modo suo, mi avete ispirata, fatto ridere e ragionare.

Ad alcuni di voi però tengo particolarmente, perché anche se non ci siamo mai visti ne parlati io vi leggevo sempre con ammirazione, curiosità, e il sorriso sulle labbra. Quindi grazie a:

La rockeuse,

Occhi nel crepuscolo,

Angel Cage,

Memorie di una vagina,

Latex and Lollipops,

Diario di una sBronza consapevole,

Il blog di Roberto Emanuelli,

The importance of being improbable,

Zone Errogene. 

 

A presto Stronzi.

S.

Diverso è sbagliato.

21 Ott

Sono impegnata, indaffarata. Ma questo post, che sarà breve, DEVO scriverlo.

Diversi mesi fa venni a conoscenza di un ragazzo della mia età, più o meno (23 anni) che sembrava esser riuscito a fare il colpo grosso, a fare un po’ quello che tutti gli sbarbatelli ventenni vorrebbero fare: frequentare una bella Milfona.

Si diceva che era una bella donna, sulla quarantina con una figlia. Comunque potete benissimo immaginare le reazioni di tutti: da un primo momento stupore, si passa alle pacche sulla schiena, i sorrisi compiaciuti, i cori di incitamento.

I motivi che portano a relazioni di questo tipo possono essere i più svariati: magari sei la persona più interessante che abbia conosciuto; magari è perché sei un bel ragazzo; magari questa donna cerca solo qualcuno con cui divertirsi e tu sei stato il primo che le è capitato sotto mano. E tu stai con lei magari perché fa figo; magari perché ti fa i regali; magari perché sei annoiato.

O magari vi piacete. O magari vi amate.

Insomma le stesse dinamiche che possono accadere a tutte le coppie del mondo, delle stessa età o con età diverse, omosessuali o etero sessuali, con la stessa nazionalità o meno.

Una volta che siano tutelati, com’è sacro santo che sia, eventuali figli, ha davvero tutta questa importanza l’età?

Secondo il mio modesto parere è solo una questione di abitudini. Siamo abituati a pensare che questo sia normale e quello no; che quello sia giusto e quello no. Ma cosa c’è di anormale e di sbagliato in due persone che si piacciono e vogliono passare del tempo assieme? 

Per secoli e secoli giovani ragazze, spesso ancora bambine, venivano date in spose a uomini ben più grandi di loro. E questo era normale e giusto per le famiglie e la società dell’epoca. Non voglio certo dire che questo sia un comportamento corretto oggi, perché i bambini hanno il diritto di crescere in serenità e di passare una giovinezza spensierata.

Ma una volta raggiunta la maggior età non si è forse liberi di fare le proprie scelte?

Forse giusto e normale non sono assoluti, non sono per sempre.

 

P.S.

E se succedesse a una ragazza di frequentare un uomo più grande di lei?  Secondo voi qualcuno le darebbe pacche sulla schiena o sguardi d’ammirazione? 

 

Saluti S.

Manco andassi in giro nuda.

25 Set

Anni fa andai a fare un safari in Kenya. Poi mi resi conto che non serviva prendere un aereo per vedere animali selvaggi. Dovevo solo uscire di casa.

l venerdì sono i nuovi sabato per noi grandi. Eh si perché da due anni faccio parte di questa nuova classe sociale; addio adolescenza, addio scuole, addio compiti al pomeriggio, interrogazioni, sveglia alle 6, addio (in partire) all’ansia genitoriale.

E se non ti svegli più alle sei, e se i tuoi non si preoccupano più quando torni a casa alle 5 allora che senso ha uscire solo sabato sera? Con il rischio poi di incontrare, tra un locale e l’altro, tua sorella di 16 anni, e così non solo tu senti vecchia dentro ma ti viene pure voglia di correre a casa e fare il testamento che non è mai troppo presto.

Quindi noi grandi usciamo in settimana, che poi dipende dal giorno libero a lavoro o se c’è lezione di papirologia (che quella si può sempre saltare).

Ognuno, poi, esce con il suo branco.

Quelli…“solo camicie blu e giacca”  l’eleganza prima di tutto.
Quelli…“solo k-way, zaino, e occhiatacce” che se il tempo cambia almeno sono preparati, e già incazzati.
Quelle…“solo tacco grazie” perché la femminilità si misura in cm.
Quelli… “Solo felpa, jeans “ perché va sempre bene, tanto devo solo bere come una merda.

Ogni specie animale ha il tuo territorio: che siano gli angoli delle vie senza illuminazione, o il centro della piazza, o il bancone del bar.
Ognuno sa qual’e il suo posto nella savana e rispetta quello altrui.

Ora non mi dilungo sulle specifiche delle varie specie, come dinamiche tra i vari gruppi o relazioni tra soggetti del medesimo branco. Sopratutto perché non ho molte esperienze sul campo, sopratutto io perché faccio parte di un branco non branco.

Quelli… “Solo disagio” perché anche se fossero la donna/ l’uomo invisibile sarebbero pronti a giurare che l’intero regno animale parla male di loro e li fissa costantemente.

Disagiati. Che si siamo tanti ma noi si viaggia in solitaria o a piccoli gruppi di massimo 3/4. Che confidenza non la si da neanche alla sorella di 16 anni che mi fa salire il crimine con la sua voglia di vivere. Che ci aggiriamo a random per cercare uno spazio che non ci andrà bene. Che non sappiamo che fare, o come fare, o quando fare. Che qui c’è troppo confusione, e il troppo silenzio. Che o sbronzi o a casa sotto le coperte. Che dove andiamo? Ma sopratutto chi c’è?
Disagiati perché partiamo euforici da casa dopo aver visto quanto è bello il mondo su national geographic e poi dopo un ora d’aria chiediamo aiuto all’isis per bombardamenti a tappeto su tutto il triveneto.
Disagiati che se pensano è la fine.

Di fatti Fine.

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S.